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NEWS

World Aids Day 2015

19 Novembre 2015 by Lila Catania

International-World-Aids-Day-2015-Posters

The world has come a long way since 2000, achieving the global target of halting and reversing the spread of HIV.

New infections have fallen by 35% since 2000 and AIDS-related deaths by 24%. Some 16 million people are now receiving antiretroviral treatment – more than 11 million of them in Africa. Ten million men in East- and Southern Africa have volunteered for medical male circumcision – a procedure that reduces a man’s risk of contracting HIV by 60%.

But now it’s time to act even more boldly, to take innovative steps so the world can meet the Sustainable Development Goal target of ending the epidemic by 2030. This September, world leaders agreed ambitious interim targets to fast track efforts to end AIDS.

On World AIDS Day, new WHO recommendations will launch to help achieve these targets. These include the use of innovative HIV testing methods; customizing treatment approaches to meet the full diversity of people’s needs; and offering a wider spectrum of prevention options.

Some low- and middle-income countries are already fast-tracking national AIDS responses. Countries do best when they make substantial domestic investments, base their HIV health-sector programmes on good data and simplify prevention and treatment programmes. Twelve countries have ensured that 60% or more of all people living with HIV are aware of their HIV infection and receive antiretroviral treatment.

Pioneering countries like these show that the new targets set for ending AIDS are feasible – even in resource-limited settings.

http://www.who.int/campaigns/aids-day/2015/event/en/

http://www.unaids.org/en

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La Sicilia sarà più bella senza Muos, Trident e Sigonella!

26 Ottobre 2015 by Lila Catania

muos

Sabato 24 ottobre manifestazione nazionale a Napoli

Sabato 31 ottobre manifestazione regionale a Marsala

Comitato NoMuos-NoSigonella, Rete Antirazzista Catanese, La Città Felice, COBAS Scuola, La Ragna-Tela, Circolo PRC Olga Benario, LILA Catania. Rete dei Comunisti-Ct, ANPI-CT, Azione Civile-Ct

NO TRIDENT, NO WAR! La Sicilia non è zona di guerra- Via le basi Usa-Nato dalla nostra terra!

La Sicilia, isola più grande del Mediterraneo, ha davvero tanto da offrire a partire dal suo bagaglio storico ,artistico- culturale e sociale. Ben 7 siti siciliani rientrano nel Patrimonio UNESCO e con i suoi 5 parchi e le sue 72 riserve naturali protette (fra cui la preziosa riserva della Sughereta (SIC) a Niscemi) avrebbe già tracciata la rotta del proprio destino. Invece la Sicilia, già occupata e martoriata da decenni dalle basi Usa-Nato (Muos a Niscemi, Radar a Lampedusa, Sigonella, Augusta…), vedrà lo scalo aereo di Birgi (Tp) al centro di Trident Juncture 2015, la più grande esercitazione NATO dalla fine della guerra fredda come è stata definita dallo stesso Comando Generale dell’Alleanza Atlantica. Cacciabombardieri, grandi velivoli da trasporto e aerei spia decolleranno dalle piste di Birgi per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri e testare i nuovi sistemi di armi di distruzione di massa. La recente visita a Sigonella del capo del Pentagono Ash Carter sta chiarendo le nuove direttive per il governo italiano per un ulteriore coinvolgimento della Sicilia nelle nuove strategie Usa-Nato di guerre imperialiste non solo contro i popoli del Medioriente e del Nordafrica, ma anche per impedire le partenze dei migranti dalla Libia (operazione EuNavForMed), costretti alla fuga proprio a causa di queste guerre. Non bastavano le minacce del console Usa Barrosse al TAR per aver osato mantenere il seguestro del micidiale Muos a Niscemi. Per completare il tragico futuro che ci attende è stato trasferito a Catania il centro dell’agenzia Frontex-Triton 8oltre alla vergognosa presenza del Cara di Mineo) ed a giorni entreranno in funzione in Sicilia i 5 Hot-Spot (nuovi CIE) per selezionare ed espellere i migranti “irregolari”. Oramai i ricchi potenti della terra, anzicchè fare la guerra alla povertà, sono solo in grado di fare la guerra ai poveri militarizzando sempre più i nostri territori ed i nostri mari, trasformando il Mediterraneo in un gigantesco cimitero (oltre 3000 morti accertati dall’inizio 2015). La tendenza alla guerra è la soluzione che le borghesie statunitensi ed europee hanno messo in atto per uscire dalla permanente crisi; crisi che ci mostra il crudele paradosso di crescenti fondi pubblici per spese militari e altri strumenti di guerra, mentre crescono sanguinosi tagli a scuola, sanità e altri diritti sociali. In Medioriente terribili venti di guerra soffiano, tutti i media arruolati dalla Nato denunciano i bombardamenti “scorretti” della Russia in Siria, quando da mesi non si sono accorti della politica genocida del governo turco, autorevole membro della Nato, contro la resistenza del popolo Kurdo, unico vero baluardo vincente contro i terroristi dell’ISIS e protagonisti di una importante esperienza in Rojava (Kurdistan siriano) basata sulla rivoluzione delle donne contro il patriarcato e sul nuovo confederalismo democratico per tutti i popoli del Medioriente. I dirigenti turchi e le petro-monarchie del golfo che finanziano i più feroci gruppi fondamentalisti (dall’Isis ad Al Qaida) siedono nei vertici occidentali, mentre,incredibilmente, il PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan) è ancora nella lista nera UE ed Usa delle organizzazioni terroriste.
Trident Jucture 2015 è un elemento strategico in questo quadro, rappresenta un’offesa ed una minaccia ai popoli dell’Europa, del Mediterraneo e del Medio Oriente, dall’Ucraina (dove Nato e Ue si servono di milizie naziste) allo Yemen dove è in atto il sanguinario intervento della monarchia feudale saudita.
La preziosa esperienza di anni di lotta contro il Muos a Niscemi e per la smilitarizzazione della Sicilia si può e deve estendere in tutta l’isola, contribuendo alla riorganizzazione del movimento NoWar a livello nazionale ed internazionale. Invitiamo tutte le realtà antimilitariste ed antimperialiste a mobilitarsi:

Sabato 24 ottobre manifestazione nazionale a Napoli

Sabato 31 ottobre manifestazione regionale a Marsala

http://www.itacanotizie.it/no-trident-juncture-prosegue-la-mobilitazione-in-sicilia/#.ViT1pVillIo.facebook

http://www.itacanotizie.it/no-trident-juncture-prosegue-la-mobilitazione-in-sicilia/#.ViT1pVillIo.facebook

http://www.nomuos.info/no-trident-no-war-la-sicilia-non-e-zona-di-guerra-via-le-basi-usa-nato-dalla-nostra-terra/

La Sicilia sarà più bella senza Muos, Trident e Sigonella!

Comitato NoMuos-NoSigonella, Rete Antirazzista Catanese, La Città Felice, COBAS Scuola, La Ragna-Tela, Circolo PRC Olga Benario, LILA Catania. Rete dei Comunisti-Ct, ANPI-CT, Azione Civile-Ct

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Giornata Mondiale dell’Alimentazione/World Food Day 16 ottobre 2015

7 Ottobre 2015 by Lila Catania

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I programmi di protezione sociale aiutano le persone a migliorare i livelli di povertà estrema.

Negli ultimi anni, circa 150 milioni di persone sono riuscite a superare livelli di povertà estrema grazie a programmi di protezione sociale.

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I programmi di protezione sociale, attraverso trasferimenti di denaro, buoni, assicurazioni e contributi in natura aiutano a migliorare i redditi dei più poveri e vulnerabili. Ma come funziona esattamente la protezione sociale?

Leggi:

http://www.fao.org/zhc/detail-events/en/c/296547/

Visita il sito:

www.cope.it

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Cambiamo verso sulle droghe. Adesso!

7 Ottobre 2015 by Lila Catania

adesso

Da Genova a Milano sulle orme di Don Gallo.

Cambiamo verso sulle droghe , Adesso!

Milano 20-21 Novembre – Camera del Lavoro, Corso Porta Vittoria.

Annota la data del congresso e consulta il programma su Fuoriluogo: http://www.fuoriluogo.it/sito/home/fuoriluogo/agenda/cambiamo-verso-sulle-droghe.-adesso

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Verso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulle Droghe (UNGASS), che si terrà a New York nell’aprile del 2016.

7 Ottobre 2015 by Lila Catania

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In previsione di UNGASS 2016 vi proponiamola lettura della lettera che Maria Stagnitta, Presidente di Forum Droghe ha inviato,  insieme a Grazia Zuffa (Forum Droghe), Stefano Anastasia (Presidente de La Società della Ragione), Stefano Cecconi (Cgil nazionale), Maurizio Coletti (Presidente Itaca Italia), Riccardo De Facci (Vice Presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Patrizio Gonnella (Presidente di Antigone), Leopoldo Grosso (Portavoce del “Cartello di Genova” e Presidente onorario del Gruppo Abele), Pino di Pino (Rete Italiana Riduzione del Danno), Alessandro Metz (Lega coop sociali), Massimo Oldrini, (Presidente Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), Marco Perduca (Membro di Giunta dell’Associazione Luca Coscioni) e Fabio Scaltritti (Presidente Associazione Comunità San Benedetto al porto),  al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al Ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Ministro della Giustizia Andrea Orlando e alla Dott.ssa Patrizia De Rose, Dipartimento Politiche Antidroga e alla delegazione delle Rappresentanze permanenti presso le Nazioni Unite ONU di New York e Vienna per chiedere l’avvio di un confronto in Italia in prospettiva antiproibizionista.

Roma, 15 settembre 2015.

“Quale gruppo di associazioni italiane che lavorano nel campo della politica delle droghe e della dipendenza, vogliamo avviare un confronto in merito alla prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulle Droghe (Ungass), che si terrà a New York nell’aprile 2016. Innanzitutto, ci preme sottolineare la straordinarietà di questo evento. La scadenza naturale per la convocazione dell’Assemblea Generale speciale sulle droghe era originariamente il 2019. Come si ricorderà, Ungass è stata anticipata di tre anni dietro la spinta di alcuni paesi: in particolare Messico, Guatemala e Colombia, che, sulla base della drammatica situazione vissuta dai loro paesi, hanno chiesto esplicitamente un dibattito a tutto campo, per valutare con serietà le scelte politiche in materia di droga fatte a suo tempo ed esaminare tutte le possibili alternative. Questa linea è peraltro stata condivisa dal segretario generale Onu, Ban Ki Moon, quando ha sollecitato un full and honest debate. Per questa ragione, chiediamo che Ungass 2016 non si risolva con una dichiarazione finale che riaffermi l’obiettivo di “eliminare o significativamente ridurre l’offerta e la domanda di droga entro dieci anni”, in continuità con la dichiarazione dell’Assemblea Generale del 1998 (poi riconfermata e spostata avanti di altri dieci anni nel 2009). Non solo per il carattere irrealistico e retorico di tale obiettivo, ma anche perché l’esperienza di Ungass 1998 insegna che l’enfasi sulla “eliminazione” e sullo “sradicamento” della droga ha spinto a strategie aggressive di sradicamento delle coltivazioni illegali nei paesi produttori, con conseguenze nefaste per i territori e le popolazioni più povere. Lo stesso approccio, nei paesi cosiddetti consumatori, ha portato a concentrare la maggior parte delle risorse sulla risposta penale, a scapito delle risposte sociosanitarie. Peraltro, sollecitano a un confronto a tutto campo anche i cambiamenti che stanno avvenendo in diverse parti del mondo: lo sviluppo di nuove strategie sociosanitarie di riduzione del danno, le innovazioni legislative di decriminalizzazione dell’uso personale di droga, le sperimentazioni di regolamentazione legale della cannabis in Uruguay e alcuni stati Usa, la legalizzazione della foglia di coca in Bolivia. E’ necessario che queste innovazioni siano discusse nella sede di Ungass 2016, con un occhio alla cornice dei trattati internazionali. Se Ungass 2016 fallisse questo compito, ciò si tradurrebbe in una perdita di autorevolezza delle istituzioni internazionali. Avanziamo perciò una proposta precisa: l’Italia sostenga la creazione di un gruppo consultivo di esperti (expert advisory group), con il compito di esaminare le questioni più scottanti e di stilare raccomandazioni in merito. Il gruppo consultivo dovrebbe concentrarsi sul rapporto fra i mutamenti in atto e il meccanismo dei trattati; sull’interscambio fra le diverse agenzie Onu che a vario titolo sono coinvolte nella questione droga; sul corretto funzionamento del sistema di classificazione delle droghe. Un gruppo consultivo di questo genere ha dei precedenti, l’ultimo dei quali proprio in occasione di Ungass 1998. Pensiamo che l’Italia possa contribuire significativamente al confronto in sede internazionale, specie guardando all’innovazione legislativa del 2014, quando la Corte Costituzionale ha abrogato gran parte della legge antidroga del 2006. In particolare, sono state abolite le norme che avevano portato a un considerevole inasprimento delle pene per i reati di cannabis, ed è stato ripristinato il testo della legge del 1990, con la depenalizzazione del consumo personale per tutte le droghe così come stabilita dal referendum popolare del 1993. A partire da un’attenta valutazione di esperienze così diverse, l’Italia può dunque portare una riflessione sull’impatto di diversi orientamenti penali in tema di droga sui sistemi della giustizia e del carcere. Anche su altri temi chiave, come il rapporto fra Droghe e salute e Droghe e Diritti Umani, l’Italia può avere un ruolo, riprendendo una tradizione democratica, umanitaria, di solidarietà sociale: pronunciandosi per un riequilibrio delle politiche a favore del versante sociosanitario, con particolare attenzione alla riduzione del danno; e battendosi per l’eliminazione di tutte le pratiche contrarie alla dignità umana e per l’abolizione della pena di morte per i reati di droga. Infine un’ultima raccomandazione, ma di fondamentale importanza: in un dibattito onesto ed esauriente non può mancare la voce della società civile. Chiediamo perciò che, a partire dalla Conferenza nazionale finalmente in preparazione, siano coinvolte appieno le Ong, i consumatori di droga, gli utenti dei servizi per le dipendenze. Peraltro la partecipazione di questi soggetti all’elaborazione delle politiche nazionali e internazionali è richiesta dalla stessa Strategia sulle droghe dell’Unione Europea 2013-2020, che l’Italia ha sottoscritta. Allo stesso tempo, sollecitiamo anche il coinvolgimento di tutte le agenzie Onu che insistono sul problema droga, dalla Oms, all’Unaids, allo Undp, oltre alla Unodc. Abbiamo scelto questo momento per precisare le nostre richieste al governo e alle istituzioni italiane perché questo mese di settembre rappresenta una tappa importante nella scelta degli orientamenti di Ungass 2016. E’ comunque nostra intenzione continuare l’opera di advocacy per tutta la fase di preparazione dell’evento.”

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Cannizzaro, ambulatorio solidale per donne incinte «Non servono documenti o permessi di soggiorno»

7 Ottobre 2015 by Lila Catania

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Ad accedere gratuitamente alla struttura sono minorenni e donne in grave disagio sociale. Molte le migranti, alle quali si aggiungono le ospiti del Cara di Mineo. «Abbiamo varie etnie, famiglie provenienti da diverse nazioni», spiega l’ideatore, Fabio Guardalà. «Il parto è un gesto universale».

Per saperne di più:
http://catania.meridionews.it/articolo/36736/cannizzaro-ambulatorio-solidale-per-donne-incinte-non-servono-documenti-o-permessi-di-soggiorno/

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No alla schiavitù del terzo millennio

26 Settembre 2015 by Lila Catania

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La tratta degli esseri umani e lo sfruttamento del lavoro dei migranti: il nuovo business della criminalità organizzata, che si impadronisce della vita di chi è costretto a lasciare il proprio paese in cerca di lavoro, dignità e libertà. E’ questo il tema del viaggio della Carovana Internazionale Antimafie.

Il 24 settembre la Carovana Internazionale Antimafia sarà a Catania:

La LILa ci sarà, vieni anche tu, vogliamo essere numerosi.

http://www.carovanaantimafie.eu/la-carovana-internazionale-antimafie/

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Giornata Mondiale dell’Epatite: 28 Luglio 2014

13 Luglio 2015 by Lila Catania

epatite

L’epatite è diventata un’emergenza planetaria tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella sua ultima Assemblea Generale (maggio 2010), ha stabilito di proclamare per il 28 luglio la Giornata Mondiale dell’Epatite.

Con essa intende promuovere una strategia globale per il controllo e la prevenzione dell’infezione, coinvolgendo governi, organizzazioni non governative, società civile e privati nella lotta alla malattia.

Quasi un milione e mezzo i casi di Epatite A che si verificano ogni anno, circa due miliardi le persone che hanno contratto l’Epatite B, più di cento milioni sono le persone alle prese con il l’Epatite C.

Sono i dati mondiali che riguardano la diffusione delle epatiti.

La Giornata non solo vuole far conoscere questi dati ma si pone come stimolo per la lotta a queste patologie.

Epatite: riflettici è il tema di quest’anno.

http://www.iss.it/whod/?lang=1&id=247&tipo=5

http://www.who.int/campaigns/hepatitis-day/2015/event/en/

https://www.aids.gov/news-and-events/hepatitis/world-hepatitis-day/

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La Migrazione è vita

6 Luglio 2015 by Lila Catania

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Salute Internazionale, 30 giugno 2015. Gavino Maciocco.

Non serve affondare i barconi o innalzare i muri per fermare le migrazioni. Basta vedere quello che è successo nel corridoio tra Messico e USA: nonostante il muro eretto nel 2006 questo rimane il varco migratorio più transitato al mondo. È inutile cercare argomenti razionali per discutere con chi trasforma i migranti in nemici e se ne serve per raccogliere consensi intorno a un progetto che appare sempre più chiaramente reazionario e a tratti autoritario. Bisognerebbe trovare la forza per chiedere due cose semplici: l’apertura di tutte le frontiere e la libertà di movimento per ogni abitante della Terra.

Tra il 1990 e il 2013 nel mondo sono migrati 77 milioni di persone. Il periodo di maggiore migrazione è stato tra il 2000 e il 2010 quando il movimento migratorio ha interessato 4,6 milioni di persone l’anno. In seguito dal 2010 al 2013 i flussi migratori – a causa della crisi economica che ha colpito Europa e USA – hanno subito un rallentamento portando il numero annuale di migranti nel mondo a 3,6 milioni.

Nel periodo 1990-2013 è il Nord America l’area che ha attratto il più alto numero di migranti: 25 milioni, pari a una media di più di 1 milione l’anno. Il 57% proveniente dall’America Latina, 35% dall’Asia e 6% dall’Africa.

 

Leggi l’articolo

http://www.saluteinternazionale.info/2015/06/la-migrazione-e-vita/

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Migrazione e salute. La cattiva informazione

6 Luglio 2015 by Lila Catania

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Salute Internazionale, 10 Giugno 2015. Anna Mali

Da un lato una parte dei giornalisti e dei media italiani sembrano animati da un’affannosa e maniacale vigilanza sui rischi di contagio rispetto ai nuovi arrivi di migranti e dall’altro si mostrano totalmente incuranti o incapaci di comprendere i rischi per la salute pubblica che il mancato accesso alle cure agli irregolari potrebbe comportare. Il ruolo dell’Associazione Carta di Roma per rendere più corretta l’informazione su migrazioni e salute.

“Evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte e comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati”, cita il secondo punto della Carta di Roma (vedi Risorse), il codice deontologico dei giornalisti su migranti, rifugiati e vittime della tratta.

Se c’è un ambito nel quale tale indicazione viene più spesso disattesa è quello delle notizie sulle salute.

Leggi l’articolo completo:

http://www.saluteinternazionale.info/2015/06/migrazioni-e-salute-la-cattiva-informazione/

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