Ad accedere gratuitamente alla struttura sono minorenni e donne in grave disagio sociale. Molte le migranti, alle quali si aggiungono le ospiti del Cara di Mineo. «Abbiamo varie etnie, famiglie provenienti da diverse nazioni», spiega l’ideatore, Fabio Guardalà. «Il parto è un gesto universale».
Per saperne di più:
http://catania.meridionews.it/articolo/36736/cannizzaro-ambulatorio-solidale-per-donne-incinte-non-servono-documenti-o-permessi-di-soggiorno/