Redazione Salute Internazionale – 30 settembre 2016
Gavino Maciocco. Ha ragione il BMJ ad affermare: “I trionfi delle innovazioni farmaceutiche sono vittorie vuote se queste azzoppano i sistemi sanitari e generano enormi iniquità”, come sta avvenendo nel caso dell’epatite C. Una situazione così allarmante che avrebbe dovuto provocare reazioni adeguate a tutti i livelli, che però non ci sono state, perché evidentemente il potere d’influenza dell’industria farmaceutica ha raggiunto tutti i gangli che servivano: dalla politica all’informazione, dai professionisti alle società scientifiche, fino alle associazioni dei pazienti.
In Inghilterra il Servizio sanitario nazionale (National Health Service, NHS) ha ritardato di sette mesi l’accesso ai nuovi farmaci contro l’epatite C, come raccomandato dal NICE (National Institute for ClinicalExcellence), l’agenzia che valuta l’efficacia dei farmaci e delle nuove tecnologie[1]. Il motivo – come ampiamente discusso in precedenza (Dossier Epatite C) – l’eccessivo costo del trattamento: 35 mila sterline (pari a 41.350 euro) per caso trattato. Al ritardo è seguito anche il razionamento: solo 10 mila trattamenti, destinati ai casi più gravi (a fronte a una stima di un totale di 160 mila pazienti).
“La decisione del NHS di limitare l’accesso al trattamento è manifestamente ingiusta nei confronti di un gruppo di persone vulnerabili che soffrono di una grave malattia che, se non trattata, può provocare cirrosi e cancro del fegato – ha denunciato il presidente della charity “Addaction” –.Negare a questi pazienti un farmaco salvavita rappresenta una potenziale sentenza di morte” (The Guardian). Per questo motivo la stessa organizzazione, insieme ad altre, ha deciso di portare in tribunale il NHS per omissione di cure.
Il citato articolo del Guardian è stato pubblicato il 28 luglio scorso, negli stessi giorni in cui sul BMJusciva una serie di articoli dedicati alla questione della terapia dell’epatite C, il cui senso finale si può riassumere in questa frase dell’editoriale di NavjoytLadher: “The triumphs of pharmaceuticalinnovation are hollowvictoriesiftheycripplehealthsystems and generate massive inequities” (“I trionfi delle innovazioni farmaceutiche sono vittorie vuote se queste azzoppano i sistemi sanitari e generano enormi iniquità”)[2].
Per gli autori dei vari contributi il caso Gilead-Sofosbuvir rappresenta il nuovo paradigma “globale” di come vengono stabiliti i prezzi dei farmaci, delle dinamiche di mercato dell’industria farmaceutica e alla fine del loro impatto sui sistemi sanitari e sulla salute della popolazione.
Partiamo dall’inizio…
Leggi l’intero articolo: http://www.saluteinternazionale.info/2016/09/epatite-c-il-profitto-sopra-tutto/