Insieme per dire alla gente che la tubercolosi è una malattia, spesso letale, presente in tutto il mondo e per chiedere ai governi, alle case farmaceutiche e ai ricercatori di impegnarsi a rendere disponibili fondi per cercare nuovi farmaci, più efficaci e meno complessi, che ci permettano di salvare le vite umane e di sconfiggere definitivamente questa malattia.
La tubercolosi è causata da un batterio (Mycobacterium tuberculosis) che molto spesso contamina i polmoni.
Si stima che nel 2015 vi siano stati globalmente 10.4 milioni di nuovi casi di tubercolosi, che di questi, oltre 1 milione (11%) si siano verificati tra persone che vivono con l’infezione da HIV e che vi siano stati 1.8 milioni di decessi per tubercolosi.
Circa un terzo della popolazione mondiale è affetto da tubercolosi latente; ciò significa che ha contratto il batterio ma non ha, ancora, manifestato l’infezione e non può trasmetterla. Il 10% delle persone con tubercolosi latente rischia di sviluppare la tubercolosi attiva, nel corso della vita. Le persone con il sistema immunitario compromesso, come le persone che vivono con l’infezione da HIV, le persone malnutrite, le persone diabetiche o i fumatori, hanno, rispetto alle altre persone, un rischio circa trenta volte più alto di manifestare la tubercolosi attiva.
Nel 2015, almeno un terzo delle persone che vivono con l’infezione da HIV ha presentato la tubercolosi attiva. HIV e tubercolosi formano una combinazione molto grave; infatti ogni infezione accelera la progressione dell’altra. Nel 2015 circa 400 mila persone sono morte di tubercolosi associata all’infezione da HIV. Sempre nel 2015, ci sono stati almeno 1.2 milioni di nuovi casi di tubercolosi fra le persone che vivono con l’infezione da HIV e di questi il 75% vive in Africa.
La tubercolosi è una malattia, prevenibile e curabile, che si trasmette da persona a persona attraverso l’aria. Quando una persona con la tubercolosi tossisce, starnutisce o sputa diffonde i batteri nell’aria. Una persona, per acquisire l’infezione, deve inalare un numero sufficiente di batteri. La tubercolosi si presenta, principalmente, nelle persone adulte, nei loro anni più produttivi. Tuttavia tutte le età sono a rischio.
Più del 95% dei casi di tubercolosi è diagnosticato nei paesi a basso reddito. La tubercolosi è diffusa in ogni parte del mondo. Nel 2015, il più alto numero di nuovi casi di tubercolosi è stato diagnosticato in Asia, 61%, seguito dall’Africa, 26%. Sei paesi detengono il 60% del totale dei casi, prima fra tutte l’India seguita da Indonesia, Cina, Nigeria, Pakistan e Sud Africa.
Lo Zimbabwe è il 17° Paese per casi di tubercolosi e in Zimbabwe la tubercolosi è la seconda causa di malattia e mortalità. Negli ultimi 5 anni nel paese sono stati diagnosticati circa 45 mila casi di tubercolosi e circa l’80% delle persone che vivono con HIV ha la tubercolosi latente.
In Italia si contano ogni anno circa 7,5 nuovi casi ogni 100.000 persone, soprattutto nelle grandi città, con il 25% dei casi tra Roma e Milano e la Lombardia tra le regioni più colpite. I casi riguardano al 50% italiani – per lo più anziani che hanno contratto la malattia latente da giovani ma la sviluppano ora per indebolimento delle difese immunitarie, terapie croniche o alimentazione carente – e al 50% immigrati – per lo più tra i 25-50 anni, che sviluppano la malattia soprattutto a causa di condizioni precarie di vita, scarsa alimentazione, condizioni di stress.
Da decenni, per la cura della tubercolosi si dispone degli stessi farmaci; negli ultimi anni sono stati osservati casi di tubercolosi resistente a uno o più di questi farmaci. La resistenza insorge quando i farmaci non sono utilizzati appropriatamente, per il giusto tempo e con la giusta combinazione, quando in seguito a carenza delle risorse non vengono utilizzati tutti insieme o quando i pazienti autonomamente interrompono la terapia. Circa 480 mila persone nel mondo nel 2015 hanno presentato tubercolosi resistente. Questi pazienti necessitano di strumenti più sofisticati per la diagnosi e di cure più complesse. Nel 2015 solamente una percentuale intorno al 60% di questi pazienti è stata curata con successo.
Uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals), un insieme di obiettivi pensato per il futuro dello sviluppo internazionale creati e promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, è quello di porre fine alla tubercolosi nel 2030.
Gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Salute (WHO) rivelano, però, che il “global TB burden” (il carico globale della tubercolosi) è più alto del previsto e che i Paesi si debbono attrezzare velocemente degli strumenti necessari a per prevenire, identificare e trattare precocemente i casi di tubercolosi se è vero che si vogliono raggiungere gli obiettivi previsti per il 2030.